Geopolitica ai tempi della crisi mondiale

Approfondimenti

Il direttore di LimesLucio Caracciolo tiene l’incontro dal titolo “Il panorama geopolitico mondiale” venerdì 10 gennaio 2014 alle 18 alla Fondazione Centro Studi Campostrini in via Santa Maria in Organo, 2, a Verona. Ingresso libero, modera Davide Assael. Quale l’esito di questo processo geopolitico mondiale? Il consolidarsi delle istituzioni internazionali o l’irrigidirsi di blocchi politici? L’affermarsi di una realtà multipolare o il governo del duopolio USA-Cina? E quale il ruolo che giocherà l’Europa in questo contesto? Tutte domande a cui cercherà di rispondere Lucio Caracciolo a cui abbiamo posto alcune domande.
 
Gentile professore Caracciolo, terrà a Verona alla Fondazione Centro Studi Campostrini giovedì 7 novembre alle 18 la conferenza dal titolo “Il panorama geopolitico mondiale”. Quali sono i Paesi che oggi determinano in maniera preponderante la geopolitica del mondo?
L’incontro indagherà gli assetti economici, politici e culturali che coinvolgono sostanzialmente quattro aree: la regione dell’Asia-Pacifico, dove si concentra la competizione tra Stati Uniti e Cina, l’Europa in quanto area economica e commerciale di primo livello e, connessa a questa, l’area del Mediterraneo dove si sta determinando un fenomeno di deframmentazione delle istituzioni e una crisi di governabilità molto profonda. Infine gli Stati Uniti come prima potenza mondiale.
 
Oltre all’11 settembre 2001 ci sono stati altri eventi recenti che hanno determinato i cambiamenti degli equilibri geopolitici del nuovo secolo?
Sicuramente la fine della Guerra Fredda che ha trovato tutti un po’ spiazzati. Il tentativo di surrogare la costruzione politica con la costruzione monetaria non ha funzionato e il risultato in questo momento è che l’unico Paese che ha una strategia vincente sembra essere la Germania, nazione che sta costruendo un suo spazio economico che comprende buona parte dell’area centrale del continente, compresa l’Italia settentrionale che, con la città di Verona, segna uno dei confini tra l’Europa germanica e quella mediterranea.
 
Come si colloca l’Europa in questo panorama?
L’Europa oggi sta vivendo un forte declino rispetto a un secolo fa. In particolare la costruzione dell’Unione Europa è ora in fase di reintegrazione. La vecchia Comunità Europea non ha più fiato e prospettive. Ora si sta costruendo intorno alla Germania un Euro-nucleo ancora informale ma che un giorno potrebbe diventare del tutto formale.
 
Come vede i nuovi sviluppi degli assetti politici, economici e culturali?
Non vedo un futuro positivo non essendoci un progetto condiviso europeo. È chiaro che tenderanno a prevalere le tendenze protezionistiche a livello economico, e anche i nazionalismi e localismi piuttosto accesi. Ho la speranza che ci sia una reazione di altro segno, di carattere integrativo, ma per il momento non ne vedo le tracce.  

A cura di Elena Guerra
Fondazione Centro Studi Campostrini
045.86.70.770
info@centrostudicampostrini.it