
Celebrato e ammirato come la massima e irripetibile manifestazione del Rinascimento, Leonardo da Vinci è un personaggio che pochi ormai si preoccupano di conoscere veramente. Eppure, considerato da vicino, il “genio universale” del Rinascimento si rivela assai più affascinante ed umano: un isolato in lotta con le proprie origini che, proprio per questo, ha elaborato un percorso culturale e artistico in cui si sarebbe rispecchiata l’Europa inquieta della modernità. Al di là di facili e riduttive letture, oggi molto diffuse, bisogna comprendere che il cuore delle idee di Leonardo non risale al privilegio inesplicabile del “genio”, ma all’aver utilizzato le proprie esperienze come fonte di rappresentazione simbolica e di conoscenza. In ciò consiste il lavoro più autentico dei suoi capolavori, nei quali il messaggio cristiano diviene cifra, allo stesso tempo, del dramma e della bellezza dell’uomo.
In “La bellezza e il nulla. L’antropologia cristiana di Leonardo da Vinci”, che affronta tematiche artistiche muovendosi liberamente tra filosofia, antropologia e religione, e in un costante dialogo critico con Freud e con Girard, Giuseppe Fornari offre un'interpretazione completamente inedita di Leonardo. Non più l'immagine consueta e abusata del genio universale del Rinascimento, ma una personalità tormentata e complessa, che ha trovato nelle sue creazioni l'unica alternativa a una vita affettiva e sociale fortemente segnata dalla sua nascita illegittima. La tesi di Giuseppe Fornari è che il rapporto drammaticamente incompiuto e inespresso coi genitori, e in particolare col padre, che mai darà riconoscimento legale al suo primogenito, sia stato determinante non solo nello stimolare le ambizioni di un giovane di talento, ma anche nel fargli vivere e approfondire le grandi verità del cristianesimo, che trovano una modernissima illustrazione nelle principali opere sacre di questo artista.
Un saggio di notevole spessore che sottolinea l'importanza della matrice cristiana nell'ispirazione dell'opera di Leonardo, e a sostegno di questa tesi mette in luce particolari poco noti.
Giuseppe Fornari, docente di Storia della Filosofia all’Università di Bergamo, ha collaborato per anni con René Girard, e prendendo spunto dalle sue idee si sta dedicando all'elaborazione di un modello teorico capace di studiare i fenomeni culturali ed umani nel loro contesto storico, ideologico e religioso. Fra le sue opere più significative: Fra Dioniso e Cristo (2001); Il caso Nietzsche (con R. Girard, 2002); Le due paci: Cristianesimo e morte di Dio nel mondo globalizzato (con M. Ceruti, 2005); e infine la monografia su Leonardo da Vinci: La bellezza e il nulla (2005).
Emmanuele Morandi, presidente dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena e docente di Sociologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Verona. Ha pubblicato: L’attuarsi della società. Saggi teorici sull’azione sociale e il realismo sociologico (2002); La società accaduta. Tracce di una “nuova” scienza sociale in Eric Voegelin (2000).