di Dietrich von Hildebrand
A cura di Elisa Grimi
Prefazione di Pierangelo Sequeri
Questo saggio è un estratto dal capolavoro spirituale di Dietrich von Hildebrand, Trasformazione in Cristo, che il filosofo scrisse durante la sua eroica lotta contro i nazisti e che è spesso paragonato a L’imitazione di Cristo da coloro che ne hanno apprezzato la straordinaria saggezza spirituale. In esso von Hildebrand mostra perché per rispondere alla chiamata di Dio con la santità dobbiamo essere trasformati in Cristo, e spiega le virtù a cui occorre tendere per realizzare questa trasformazione. Tra le diverse virtù richiamate da von Hildebrand - contrizione, fame di giustizia, fiducia, mitezza, misericordia, ecc. - l’umiltà ha certo un posto essenziale. Smascherando l’ipocrisia di stampo nietzschiano, che fa dell’umiltà un atteggiamento servile e rassegnato, inadatto a chi vuole imporre i propri diritti e affermare la propria volontà, von Hildebrand mostra, al contrario, come l’umiltà sia una struttura fondante della dignità dell’uomo, premessa di ogni cammino spirituale e presupposto di ogni vera libertà. Non coltivare la vera umiltà espone - come sottolinea Pierangelo Sequeri nella Prefazione - alle insidie dell’orgoglio e soprattutto al proliferare dell’alterigia, perversione capace di minare ogni legame sociale e ogni autentica compassione umana.
Proprio come l'amore incarna la vita di tutte le virtù ed esprime la sostanza più intima di ogni santità, l'umiltà è la precondizione e il presupposto fondamentale per la genuinità, la bellezza e la verità di ogni virtù. È mater e caput di tutte le virtù specificamente umane.
Dietrich von Hildebrand (Firenze 1889 – New York 1977), allievo di Husserl, è stato tra i maggiori rappresentanti del realismo fenomenologico. Oppositore cattolico del nazismo, fu costretto a fuggire dall’Europa trovando rifugio negli Stati Uniti dove insegnò alla Fordham University di New York. Presso la nostra casa editrice è stato pubblicato Il cuore. Un'analisi dell'affettività umana e divina (2022).