l’incontro fra i fratelli si sono man mano affermate come immagini della coscienza collettiva occidentale. Un’attenzione testimoniata sia dalla tradizione esegetico-biblica, sia dalla sensibilità artistica, che più volte, si pensi solo a Rembrandt, è tornata a rappresentare la storia dei due figli di Isacco. Ma ancor più, questa relazione è un momento importante per la storia dell’umanità: per la prima volta si propone l’ideale di una fratellanza universale, capace di costruire vincoli di appartenenza che superano i tradizionali legami tribali ed identitari. Un percorso, che ha visto dividersi mondo ebraico e mondo cristiano, i quali hanno interpretato in modo specifico e a tratti antitetico la relazione fra i due fratelli, offrendo, al contempo due diversi modi di intendere l’identità europea ed occidentale. Attraverso il rapporto fra Giacobbe ed Esaù si pensa, così, l’identità del Vecchio Continente: i suoi confini ed il modo in cui decide di relazionarsi all’Alterità.
Autore
Davide Assael - Laureato in Filosofia Teoretica all’Università degli Studi di Milano, ha poi approfondito gli studi teologici all’Università di Ginevra. Durante la sua prima attività di ricerca, ha pubblicato volumi ed articoli sulla filosofia italiana contemporanea; dal 2006 lavora per la Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona, per la quale sta anche conducendo studi che mirano a far interagire categorie bibliche e filosofiche.
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