Migliaia di anni percorsi in dodici brani, un viaggio che spazia dal repertorio di musiche tradizionali popolari, corali e classiche del Verbanus Duo dal Canton Ticino, attraverso un virtuoso della fisarmonica e del bandoneon come Athos Bassisi, che insieme a Stefano Calzolari al pianoforte, propongono un’improvvisazione tra tango e jazz. Les Troublamours provenienti dai Pirenei, ma di origini italiane, portano con sé una tradizione molto legata al suono gitano, mescolando sonorità mediterranee con taranta e pizzica, grazie a strumenti come sax soprano e ciaramella, bombarda e piffero, in una mistura tutta interculturale. La raccolta è arricchita dal lavoro di Gabriele Mirabassi (in trio insieme a Peo Alfonsi e Salvatore Maiore), uno dei più grandi clarinettisti contemporanei che si è innamorato di un tipo di musica particolare del Brasile, il genere choro che è un ibrido tra folk, samba, jazz e classica, che il grande compositore Heitor Villa-Lobos definì come l’anima della musica brasiliana e del quale fu maestro assoluto il grande flautista e sassofonista Pixinguinha. Ed infine i Wao, World’s Atmospheres Orchestra, che con le loro musiche dal mondo sostengono iniziative di solidarietà per i bambini africani, un’idea nata dall’ideatore del progetto musicale, Claudio Ughetti, appassionato alla fisarmonica il cui lavoro mischia suono classico popolare e rock a folk e jazz.
L’album è realizzato grazie alla selezione dei brani registrati dal vivo presentati durante i concerti dei cinque gruppi protagonisti della rassegna:
Progetto e Direzione Artistica: M. Palvarini e M. Marmiroli
Registrazione e Mixaggio: M. Comincini - Luxound Service (Brescia)
Coordinamento e Supervisione: G. Benedetti e V. Pinelli